Ha preso il via il ciclo di Assemblee dei 12 Gruppi Merceologici di Confindustria Varese che porteranno, all’inizio di luglio, all’appuntamento con l’Assemblea Generale. Le prime a riunirsi sono state le imprese “Cartarie, Editoriali e Poligrafiche” guidate daFiorenza Cogliati (Yellowstone Srl),le “Chimiche, Farmaceutiche e Conciarie” presiedute da Roberto Baldan (Carl Zeiss Vision Italia Spa)e quelle della “Gomma e Materie Plastiche”, rappresentate da Matteo Milone (Mirage Spa). A seguire nel pomeriggio è stata la volta del Gruppo Merceologico “Tessile e Abbigliamento”, la cui Presidente è Barbara Cimmino (Yamamay).
Al centro dei tavoli di lavoro, la presentazione del Piano Strategico #Varese2050 lanciato da Confindustria Varese per il riposizionamento competitivo del territorio, il tema della decarbonizzazione, il progetto della creazione di una hydrogen valley varesina e le prospettive della Commissione Europea per il settore tessile.
Le Assemblee dei Gruppi merceologici, ogni anno, sono anche l’occasione per scattare una fotografia dell’andamento dei diversi comparti dell’industria varesina.
I dati dell’export
Su questo fronte, secondo le ultime analisi dell’Ufficio Studi di Confindustria Varese il settore tessile, abbigliamento e pelletteria nel 2022 ha registrato, rispetto al 2021, un aumento importante sia delle esportazioni (+25,0% a quota 1,36 miliardi di euro) sia delle importazioni (+28,0% a quota 635,2 milioni). All’interno del settore è aumentato l’export di tutte le macro-sezioni della filiera, ossia i prodotti tessili (+23,3%), gli articoli di abbigliamento (+20,6%) e gli articoli in pelle (+39,1%). Nello specifico, si sono registrati aumenti rilevanti specialmente tra gli articoli di abbigliamento, esclusi quelli in pelliccia (+20,9%), i tessuti in generale (+30,6%), gli altri prodotti tessili (pizzi, tulle, merletti, feltro e ricami) (+16,4%), le calzature (+46,8%) e il cuoio conciato e lavorato, gli articoli da viaggio, le borse e altri articoli di pelletteria (+31,8%).
Il settore chimico-farmaceutico ha visto, rispetto al 2021, un incremento maggiore delle esportazioni (+14,8% a quota 1,74 miliardi) rispetto a quello registrato per le importazioni (+5,8% a quota 2,9 miliardi). All’interno del settore è aumentato sia l’export dei prodotti chimici (+11,5%), sia dei prodotti farmaceutici di base e preparati (+23,5%). In dettaglio, sono aumentati soprattutto i prodotti chimici di base (+10,9%), i medicinali e preparati farmaceutici (+23,3%), gli altri prodotti chimici (+26,9%) e i prodotti farmaceutici di base (+24,0%).
Il settore gomma e materie plastiche ha registrato, rispetto al 2021, un aumento delle esportazioni (+20,3% a quota 1,15 miliardi) e un incremento importante delle importazioni (+30,7% a quota 356 milioni). L’aumento delle esportazioni ha interessato in maniera omogenea gli articoli in materie plastiche (+20,2%) e gli articoli in gomma (+20,6%).
Bene anche la carta varesina sui mercati esteri: +31%.
Grandi incrementi da interpretare, però, attraverso la lente del forte fenomeno inflattivo globale che ha impattato con ogni probabilità sulle dinamiche di crescita a valore dell’export. Senza contare la forte pressione sui margini delle imprese di settori particolarmente colpiti dai rincari energetici e dei costi delle materie prime.
L’indagine congiunturale
Stando poi ai risultati dell’indagine congiunturale realizzatadall’Ufficio Studi di Confindustria Varesesulquarto trimestre 2022, si può notare come il comparto moda abbia mostrato una buona performance produttiva: la maggioranza delle imprese intervistate ha segnalato un diffuso aumento dei livelli di produzione rispetto al trimestre precedente (68,8%), contro quasi un terzo che ne ha indicato una riduzione (27,4%).
Il settore chimico-farmaceutico, dopo un terzo trimestre fortemente negativo, è rimasto in lieve flessione, con il 73,7% delle imprese che ha riferito una ulteriore riduzione dei livelli produttivi. Solo il 26,3% ha assistito ad un aumento. L’andamento è dovuto, con ogni probabilità, alle criticità che il settore sta attraversando a causa della crisi energetica e della sua natura energivora.
Il comparto del gomma-plastica, invece, ha segnato un miglioramento al di sopra delle attese: il 63,8% delle aziende ha dichiarato livelli produttivi in aumento rispetto al trimestre precedente, mentre il 32% in riduzione.